L’acciaio negli armamenti

La principale destinazione dell’acciaio nel passato è stata senz’altro la fabbricazione di armi. Anche in questo settore l’impulso fondamentale si è avuto verso la seconda metà dell’800.

UN PÒ DI STORIA…

Nel 1862, nell’America settentrionale, era in corso da un anno una terribile guerra civile, detta guerra di secessione, combattuta fra il Nord del paese (l’Unione) e il Sud (la Confederazione), le due parti in cui l’anno prima si erano divisi gli Stati Uniti. Questa tremenda guerra, che durò fino al 1865, portò tanta devastazione e tanti lutti: gli USA ebbero più vittime che non nelle due ultime guerre mondiali. Essa ebbe anche una grande importanza nel campo della tecnologia militare e per lo sviluppo dell’utilizzo del ferro in questo settore. A questo riguardo ci sono alcuni episodi significativi.

L’8 Marzo 1862, alle 12.30, la prima vera nave corazzata del mondo, la Virginia, appena uscita dai cantieri sudisti di Norforlk, si presentò di fronte alla flotta nordista, completamente di legno, che fino ad allora aveva dominato largamente i mari.
Prima del tramonto la corazzata Virginia aveva portato lo scompiglio nelle file nemiche: due formidabili navi nordiste, la fregata a vela Congress, dotata di un armamento di cinquanta cannoni e la corvetta a vela Cumberland, armata di trenta cannoni, erano state colate a picco.
Una terza nave, la fregata a vapore Minnesota, considerata fra le migliori navi del mondo, venne danneggiata in maniera gravissima e fu salvata unicamente dal buio, che costrinse la corazzata Virginia ad abbandonare la preda e a rientrare in porto.

Fra la popolazione del Sud si accese l’entusiasmo: la loro corazzata sembrava invincibile e capace di rovesciare le sorti della guerra sul mare, che erano state fino ad allora nettamente a favore della flotta nordista, di gran lunga superiore.

Quali erano le caratteristiche che sembravano rendere invincibile la corazzata Virginia?

Essa era pressoché indistruttibile per i cannoni della flotta nordista, perché era rivestita di piastre di ferro dello spessore di circa 100 mm (10 cm!); nel pomeriggio dell’8 Marzo 1862 essa uscì praticamente indenne dal bombardamento di centinaia di cannoni nemici in alcuni casi effettuato da pochi metri: le corazze di ferro apparivano invulnerabili.

La Virginia aveva solo 10 cannoni (le navi nordiste ne avevano molti di più), ma due di essi erano formidabili Brooke rigati da 7 pollici, contro i quali le tradizionali navi in legno nulla potevano.

Questo esempio mette in buona evidenza i due possibili usi del ferro e delle sue leghe che ne hanno decretato la supremazia in campo militare:

  • da una parte la protezione difensiva che la piastra in ferro o acciaio riesce a dare
  • dall’altra la capacità offensiva delle armi, prima bianche (spade, lance, frecce) e poi delle armi da fuoco, che sono fatte in ferro, ghisa o acciaio.

Le corazzate, come l’antico guerriero, sono fornite di corazza ed elmo per la protezione (lo scudo metallico) e di spada (i cannoni) per poter attaccare e combattere.

Ma vediamo come va a finire la storia della Virginia…

All’alba del 9 Marzo, l’invincibile corazzata riprese il mare per andare a finire la Minnesota, lasciata gravemente danneggiata la sera prima. Ma proprio mentre lanciava le sue prime cannonate, dietro le fregate nordiste apparve un altro mostro marino: il Monitor, la prima corazzata costruita dai nordisti, anch’essa rivestita con piastre di ferro da 100 a 200 mm di spessore e di concezione ancora più moderna della stessa Virginia.

Per puro caso durante la notte il Monitor era giunto nello specchio di mare dove la Minnesota agonizzava. Si scatenò così la prima battaglia fra corazzate della storia: per tutto il giorno il Monitor e la Virginia si cannoneggiarono, spesso pare da pochi metri, provocandosi vicendevolmente danni non troppo gravi, perché la protezione in ferro era superiore alla capacità di penetrazione dei proiettili dei cannoni. Nel Sud l’entusiasmo suscitato in quel memorabile 8 Marzo 1862 dalle imprese della corazzata Virginia si spegneva rapidamente: la Virginia aveva per lo meno trovato pane per i suoi denti.

Per circa tre millenni, quando era ancora assai raro e costoso, il ferro era prevalentemente usato per le armi. In particolare la spada raggiunse con l’età del ferro il suo apice: infatti durante l’età del bronzo la sua capacità offensiva era limitata dalla minor robustezza del materiale impiegato.
Con la diffusione dell’uso del ferro, la spada ben fatta divenne indistruttibile, e la sua potenza dipendeva solo dalla forza dell’uomo che la maneggiava. Altre armi offensive subito utilizzate nella prima età del ferro furono la daga, la scure da guerra (di cui un primo splendido esemplare risalente circa al 1300 a.C. è stato trovato in Siria a Ras Shamra) e le punte di lancia. Parallelamente a queste armi crebbe l’uso del ferro per strumenti di difesa come corazze, elmi, scudi.

Negli ultimi tre millenni di storia i popoli che sono riusciti a dominare gli altri sono sempre stati, in genere, in possesso di una buona tecnica di produzione di armi in ferro. E’ quanto accadeva ancora fino a pochi decenni fa, anche se la tecnologia di altri prodotti ha fatto progressi giganteschi. Anche negli scorsi anni infatti la capacità di produrre ferro e acciaio era uno dei maggiori indici di potenza economica e in definitiva anche militare.

Non a caso i paesi che erano più sviluppati economicamente e militarmente erano anche i maggiori produttori di acciaio: USA, Russia, Giappone e Germania, erano i quattro più grandi produttori di ghisa e acciaio del mondo (negli anni ’80 in totale coprivano il 55% della produzione mondiale) e anche le quattro maggiori potenze economiche e industriali.
USA e Russia erano anche le due più grandi potenze militari del mondo, mentre il Giappone e la Germania potevano diventarle rapidamente in caso avessero deciso di rivolgere il loro gigantesco apparato industriale verso la produzione intensiva di armi.

Dai tempi antichi molte altre armi sono state inventate: pistole, cannoni, carri armati, navi corazzate, bombe, sommergibili, aerei, missili intercontinentali, bombe atomiche. Quasi sempre esse sono basate, almeno per quanto riguarda la loro produzione, sull’uso del ferro e dell’acciaio.

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