Il G20 deve affrontare lo squilibrio del mercato siderurgico mondiale

Berlino – Le 20 economie più importanti del mondo devono fronteggiare insieme le cause degli squilibri sui mercati mondiali dell’acciaio, ha detto il ministro tedesco dell’economia Brigitte Zypries a Reuters alcuni giorni fa, aggiungendo che aveva discusso la questione anche con i suoi omologhi cinesi.

Dobbiamo lavorare insieme sulle cause delle distorsioni del mercato e possiamo farlo solo a livello del G20“, ha detto Zypries. “Per questo è importante affrontare la questione insieme durante la nostra presidenza tedesca del G20“.

IL SUMMIT G20 DI QUEST’ANNO

Il vertice del G20 interessa 19 paesi oltre l’UE e si terrà ad Amburgo il 7 e 8 Luglio 2017. Quest’anno parteciperanno come ospiti: Spagna, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Svizzera, Costa d’Avorio, Ruanda, Senegal, Tunisia, Marocco e Singapore.

Oltre i consueti temi di politica finanziaria, economica, commerciale, occupazionale, climatica e di sviluppo, al prossimo Gruppo dei Big 20 si discuterà anche di protezionismo, immigrazione e terrorismo.

Si dovrebbero discutere anche delle cyber-wars e di sistemi disincentivanti per le multinazionali del web. Aziende come Google, Facebook, Apple, Amazon, Starbucks o eBay non dovrebbero adottare strategie di elusione fiscale aggressive, sfruttando discordanze e lacune nelle normative.

sito ufficiale: https://www.g20.org

LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO TEDESCO

Zypries ha dichiarato di aver affrontato diverse questioni durante il suo viaggio a Pechino. In particolare ha discusso con le controparti cinesi della sovraccapacità produttiva e dello squilibrio che crea la Cina sui mercati dell’acciaio a livello globale.

Il surplus produttivo della Cina è stimato intorno a 350 milioni di tonnellate di acciaio“, ha detto Zypries. “La mia linea è molto chiara: come economia orientata all’esportazione, la Germania ha bisogno di accedere equamente ai mercati internazionali ed alle giuste condizioni“.

ALCUNE CONSIDERAZIONI

Le suddette dichiarazioni fanno pensare a un possibile scontro tra Stati Uniti e Unione Europea, per la politica di protezionismo che ha avviato l’amministrazione Trump.

Nello scorso Aprile il ministro tedesco aveva già minacciato di denunciare gli USA al WTO.

Molti si domandano ancora se Trump stia giocando con le minacce o se voglia semplicemente mantenere le promesse fatte in campagna elettorale.

Se gli Stati Uniti portano avanti seriamente la politica dei dazi sulle importazioni, devono considerare che i prezzi di molti prodotti aumenteranno per i loro cittadini. Questo accadrebbe specialmente se anche altri paesi a loro volta attuassero politiche protezionistiche.

A tal proposito va ricordato che anche la Cina, sentendosi minacciata dai dazi sulle proprie esportazioni di prodotti in acciaio, potrebbe adottare delle contromisure commerciali poco piacevoli contro altri paesi. Ad Aprile del 2016 aveva imposto dazi sulle importazioni di acciaio elettrico a grani orientati proveniente dall’Unione Europea, Giappone e Corea del Sud.

Si potrebbe addirittura innescare una guerra commerciale a livello globale.

Recentemente Angela Merkel ha già discusso questi argomenti con Trump, sottolineando che il protezionismo danneggerà molte aziende americane. Gli Stati Uniti non comprano dai paesi europei soltanto acciaio.

Dalla Germani acquistano molti macchinari e impianti per la produzione industriale. L’Italia esporta negli Stati Uniti molti prodotti dell’industria meccanica, tessile, abbigliamento e alimentari. Per la Francia gli USA rappresentano un mercato considerevole per il settore aeronautico.

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