Dopo l’acciaio, gli USA attaccano l’import di alluminio

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Washington – L’amministrazione di Trump ha aperto un’inchiesta sull’inondazione di importazioni di alluminio dalla Cina e da altri paesi, per capire quanto comprometta la sicurezza nazionale USA; nel 2016 l’import di alluminio negli Stati Uniti è aumentato del 16% e la produzione nazionale è diminuita.

Una decisione che potrebbe causare ampie restrizioni alle importazioni di questo metallo.

L’inchiesta, avviata dal Dipartimento del Commercio, potrebbe determinare dazi o altre restrizioni sulle importazioni di alluminio dall’estero, che potrebbero avere un effetto diretto sulla Cina, uno dei maggiori esportatori di alluminio.

Anche le importazioni da altri paesi, come la Russia, hanno causato problemi secondo il dipartimento.

LE GIUSTIFICAZIONI PER L’ALLUMINIO

L’inchiesta scaturisce dal fatto che la produzione di alluminio statunitense è diminuita significativamente negli ultimi anni. Ciò ha scatenando preoccupazioni nell’amministrazione Trump, la quale teme che

l’industria dell’alluminio americano potrebbe non essere in grado di gestire le richieste di produzione dell’industria della difesa degli Stati Uniti, se diventassero necessari preparativi di guerra.

Con questa inchiesta si determinerà se c’è sufficiente capacità produttiva di alluminio nel mercato nazionale, per soddisfare le esigenze della difesa statunitense; si valuteranno anche gli effetti dei posti di lavoro persi, delle competenze e degli investimenti sulla sicurezza nazionale, ha dichiarato Ross.

Negli ultimi anni la concorrenza dovuta alle importazioni ha causato la chiusura di vari produttori nazionali di alluminio.

Attualmente l’alluminio ad alta purezza può essere fuso solo da un produttore statunitense (Century Aluminium Company di Hawesville – Kentucky), ed è utilizzato nella produzione di diversi aerei militari USA, compresi gli aerei da combattimento F-18, F-35 e il Boeing C-17 (velivolo tattico ad alta capacità di carico).

Le tipologie di alluminio ad elevata purezza vengono utilizzate anche per la blindatura dei veicoli militari e navi da combattimento.

LE DICHIARAZIONI DI WILBUR ROSS

La domanda è se dobbiamo mobilitarci“, ha dichiarato il segretario del Dipartimento del Commercio, Wilbur Ross, sulle preoccupazioni dell’amministrazione che hanno scatenato l’inchiesta.

Il dipartimento sta indagando sulle accuse di dumping mosse contro le aziende cinesi, le quali vendono lamiere in alluminio sotto costo in maniera sleale, beneficiando di sussidi.

Wilbur Ross, ha dichiarato che l’inchiesta è simile a quella annunciata la settimana scorsa per le importazioni di acciaio negli Stati Uniti, che fa ricorso all’articolo n. 232 di una legge nazionale sulla sicurezza approvata nel 1962, durante il periodo della guerra fredda.

La Cina è stata accusata di dumping sull’acciaio nel mercato statunitense, danneggiando i produttori americani. I dazi potrebbero causare implicazioni al rapporto commerciale tra Stati Uniti e Cina.

Ross ha particolarmente sottolineato la sovraccapacità produttiva cinese di acciaio e ha detto che hanno quintuplicato la produzione di alluminio dal 2002.

Ross ha dichiarato che le ultime iniziative commerciali intraprese da Trump nelle ultime settimane, hanno voluto dare seguito alle promesse fatte durante la campagna elettorale, quando promise barriere commerciali al fine di proteggere le industrie dalle importazioni a basso costo.

“Non dovrebbe sorprendervi ciò che sta portando a termine e certamente non dovrebbe sorprendervi quello che io sto compiendo”, ha detto Ross.

Ross spiega inoltre, che “questo non è un programma sinofobico, bensì ha a che fare con un problema globale”.

Continua il protezionismo di Trump verso i settori industriali americani del carbone e dell’acciaio, una delle priorità della sua presidenza.

fonti: CNN, The Guardian