Graciela Márquez, Ministro dell’Economia, ha dichiarato che il governo messicano ha una nuova strategia per negoziare con gli Stati Uniti l’eliminazione dei dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio.
“Stiamo progettando una strategia nel Ministero dell’Economia, l’abbiamo praticamente terminata, presto annunceremo i primi passi. Poiché si tratta di una strategia che ci porterà a una negoziazione per discutere l’aggiornamento della Sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962, non posso condividere tutto”, ha detto.
Il presidente Donald Trump non ha dichiarato il 30 novembre, quando ha firmato il Trattato USMCA tra Messico, Stati Uniti e Canada, la rimozione dei dazi che gli Stati Uniti imporranno sulle importazioni di acciaio e alluminio provenienti dai suoi due vicini.
L’8 marzo 2018 gli Stati Uniti hanno dichiarato che avrebbero applicato dazi globali del 25% sulle importazioni di acciaio e del 10% su quelle di alluminio, argomentando problemi di sicurezza nazionale.
Inoltre avrebbero concesso esenzioni ad alcuni paesi, come Brasile, Argentina, Corea del Sud e Australia, estendendoli solo fino al 1 giugno per il Messico, il Canada e le 28 nazioni dell’Unione Europea.
I dazi sono entrati in vigore il 23 marzo.
QUAL È L’IMPATTO DEI DAZI PER IL MESSICO?
- Il Messico è il quarto fornitore di acciaio del paese a stelle e strisce. L’anno scorso ha esportato acciaio per circa 2.500 milioni di dollari e ha partecipato con l’8,6% delle importazioni statunitensi.
- Nell’alluminio, il Messico ha fornito solo l’1,5% delle importazioni statunitensi, pari a circa 262 milioni di dollari.
“Siamo deficitari, compriamo più acciaio e alluminio dagli Stati Uniti di quello che vendiamo. Non possiamo essere una minaccia. Inoltre, abbiamo un’industria integrata in cui acciaio e alluminio sono parte integrante di queste catene“, ha affermato Márquez.
“Riteniamo che, oltre al nostro deficit, essere partner in un accordo di libero scambio ci porta ad avere una strategia in cui proporremo l’eliminazione dei dazi nella sezione 232”, ha aggiunto.
Il trattato USMCA non ha risolto né affrontato i dazi della sezione 232 su acciaio e alluminio importati dal Canada e dal “paese della tequila”. Di conseguenza il Messico e il Canada hanno risposto applicando dazi contro il loro vicino comune, come ritorsione.
Márquez ha rifiutato di fornire maggiori dettagli sulla strategia prima di arrivare al tavolo dei negoziati, ma ha detto che aveva già avuto una conversazione telefonica con il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti, Robert Lighthizer, che ha descritto come un “contatto iniziale”.
In precedenza, Jesús Seade Kuri, uno dei maggiori economisti messicani, aveva proposto di cambiare la rappresaglia agli Stati Uniti verso prodotti esclusivamente del settore dell’acciaio e dell’alluminio, senza intaccare i prodotti agroalimentari, come invece sta accadendo.
RITORSIONI ATTUALMENTE APPLICATE DAL MESSICO
- Il Messico ha agito per colpire 3.000 milioni di esportazioni statunitensi con un dazio del 20% su prodotti come mele, mirtilli e patate dal 5 giugno.
- Una seconda fase è stata attuata dopo un mese, aumentando i dazi sul formaggio grattugiato, a pasta dura o semidura dal 10 al 20%; quelli applicati ad altri formaggi sono saliti dal 15 al 25%.
- Dal 5 luglio il Messico ha applicato anche un dazio del 20% sui derivati dei suini statunitensi (zampe, spalle e pezzi di maiale).
ALCUNI DATI SUL MESSICO
- Nel 2017 ha prodotto 19,9 milioni di tonnellate d’acciaio
- La filiera dell’acciaio impegna 672.000 persone tra diretti e indiretti
- Consuma circa 30 milioni di tonnellate di acciaio, pari a 204 Kg/anno pro capite (anno 2017)
- Esporta 5,1 mln di ton di prodotti siderurgici
- Importa 14,7 mln di ton di prodotti siderurgici
- È la XIV economia mondiale
Fonti: