Spagna: Riapre stabilimento ThyssenKrupp Galmed di Sagunto

Oggi la società tedesca ThyssenKrupp ha riaperto lo stabilimento spagnolo Galmed di Sagunto, con un totale di 500 posti di lavoro, diretti e indiretti. La fabbrica, che produce acciaio zincato per l’industria automobilistica, aveva chiuso i suoi impianti nel 2013, ma pochi mesi fa, la società tedesca aveva annunciato di riaprire questo polo produttivo, che sarà a pieno regime all’inizio del 2017.

Il presidente valenziano, Ximo Puig, ha ringraziato per lo sforzo compiuto dalla società tedesca con questa riapertura ed ha sottolineato l’emozione che ha provato nel ritrovarsi a Sagunto con i lavoratori colpiti dai licenziamenti della Galmed, che erano stati trasferiti in Germania.

Puig ha evidenziato il contributo del governo per migliorare l’ambiente ed ha anche menzionato l’accordo di formazione professionale raggiunto con la ThyssenKrupp, che permetterà di formare professionisti valenziani presso la sede di Duisburg.

Il presidente ha sottolineato l’importanza dell’occupazione industriale nella comunità autonoma, in quanto “genera redditi più elevati, migliori salari ed è un piccolo traino dell’economia nel suo complesso.” A tal proposito, ha sottolineato che questa è stata una buona settimana per Sagunto, sia per la riapertura di Galmed, che per la notizia dell’insegna Mercadona di valorizzare il parco industriale “Parc Sagunt”.

All’evento hanno partecipato anche Herbert Eichelkraut e Thomas Schlenz, membri del consiglio di amministrazione ThyssenKrupp Steel Europe; Herbert Eichelkraut ha sottolineato che l’impianto di Sagunto “è un pilastro fondamentale per fornire fornire il settore automotive”.

L’esecutivo tedesco si è complimentato per il buon lavoro svolto dai professionisti per il recupero degli impianti ed è convinto che, anche se allo stabilimento è stato dato un periodo di prova di un anno, può essere raggiunto molto presto l’obiettivo: una produzione di 450.000 tonnellate.

ThysenKrupp Galmed aveva 165 dipendenti prima di chiudere; la riapertura degli impianti darà lavoro a circa 90 lavoratori, come indicato dai dati forniti dal sindacato CCOO nel corso dell’ultima commissione di monitoraggio della riapertura.

A questi 90 posti di lavoro si sommano alcuni dei servizi indiretti su cui vi è un impegno a integrarli nello stabilimento. Si tratta di servizi legati a logistica e spedizioni.

In una seconda fase, quando la capacità produttiva dell’impianto sarà raggiunta, la forza lavoro dovrebbe tornare a circa 165 dipendenti.

fonte: EL PAÍS

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